Lo spunto originario del nostro lavoro è nella fotografia e nei suoi derivati; la luce viene considerata nella sua capacità di rimodulare lo spazio da cui l’immagine emerge, trasformando l’occhio fotografico in una sorta di antidoto all’eccesso di soggettività dell’uomo moderno. Un antidoto scientifico-materialistico, che è per natura condivisibile da più individui. La fotografia nasce dall’ordine della razionalità per testimoniare dell’apparenza fenomenica. Ma essa finisce per gettare luce su una realtà cui l’uomo è estraneo. Essa esiste solo come alibi per esorcizzare la paura nei confronti dei suoi esiti.
The original inspiration for our work lies in photography and its derivatives; light is considered in its capacity to reshape the space from which the image emerges, transforming the photographic eye into a kind of antidote to the excess subjectivity of modern man. A scientific-materialistic antidote, inherently shareable by multiple individuals. Photography originates from the realm of rationality to testify to the phenomenal appearance. However, it ends up shedding light on a reality from which man is estranged. It exists only as an alibi to exorcise fear of its outcomes.