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2002

GLI STRATI SOTTILI DEL CAOS

… Esistono dei reperti nella Wunderkammer dell’Elettore di Sassonia, provenienti dall’inventario dell’olandese Antony van Leeuwenhoek che si dice riuscisse a osservare le profondità del cosmo invisibile per mezzo di perle di silice e che di queste visioni ha lasciato stupendi schizzi, di mano sicura e di tratto nitido. Un mondo fantasmatico, pieno di creature di inusitate forme, che indulgeva, non poco, nell’orrido.

Gli oggetti di cui parlo sono degli intagli di forma cubica, perfettamente trasparenti, di pezzi di natura appartenenti al regno minerale, si dice che nell’inventario van Leeuwehoek ne apparissero anche degli altri due regni, ma siamo nell’alea della diceria. Sembrano quasi a quelle sezioni sottili che i filosofi della natura eseguono per indagare le loro ipotesi su omuncoli, spiriti , cellule eccetera…

Ognuna di queste sezioni è dotata di un foro di superficie in cui è incastonata una lenticula che porta lo sguardo oltre la superficie, in profondità che frequentare è cagione di rischio.

Si dice di un nobile camera dell’Elettore che avendo accostato l’occhio alla lenticula di uno degli oggetti sia stato colto ,dopo l’istante d’orrore, da una febbre cerebrale intensa e versamenti miasmatici del fegato che lo hanno reso folle.

Da allora questi oggetti sono stati occultati e riposti in luogo sicuro, confidando nell’oblìo del tempo.
La congettura, risibile, che su questo è stata costruita è che si tratta creazioni in cui la natura ha obbligato la materia bruta all’ordine della geometria, un’attitudine che è carattere del regno minerale. La lenticula è posizionata su un foro al centro di una superficie che riporta alla pietra di Dodona che gli abitanti chiamavano omphalos, questo dice Pausania.
La pietra metterebbe in relazione i tre domini dagli Inferi al Cielo e attraverso il foro in particolari condizioni si riuscirebbe a osservare il lavoro di generazione del caos, con Eros fomentatore di forme disordinate, non ancora separate dalla legge degli dei.
Del Caos, si dice, unica vestigia è un’immagine, un simulacro dell’atto generativo intrappolato nel reticolo di geometrie di cristallo. A.M. von Eisenschmied “Antichità germaniche” Questo testo è stato di impulso per la creazione di “Gli strati sottili del Caos”, l’opera si compone di dieci pezzi in scatola di metallo con superficie minerale o vegetale inglobata in resina e immagine interna con lente per osservazione.

MATERIALE
Reperti minerali o vegetali, resina, lenti di vetro, gelatina d’argento su carta, lampade.

… There are artifacts in the Wunderkammer of the Elector of Saxony, originating from the inventory of the Dutchman Antony van Leeuwenhoek, who is said to have been able to observe the depths of the invisible cosmos through silica pearls and who left behind splendid sketches of these visions, with a steady hand and clear strokes. A phantasmagorical world, full of creatures of unusual forms, which indulged not a little in the horrific.

The objects I speak of are cube-shaped carvings, perfectly transparent, of pieces of nature belonging to the mineral kingdom. It is said that in van Leeuwenhoek’s inventory, there were also objects from two other kingdoms, but we are in the realm of hearsay. They almost resemble those thin sections that natural philosophers execute to investigate their hypotheses about homunculi, spirits, cells, and so on…

Each of these sections is equipped with a surface hole in which a lens is embedded, allowing the gaze to penetrate beyond the surface, into depths that visiting poses a risk.

There is a tale of a nobleman of the Elector’s chamber who, having approached his eye to the lens of one of the objects, was seized, after a moment of horror, by an intense cerebral fever and miasmatic liver secretions that drove him mad.

Since then, these objects have been hidden away and placed in a secure location, trusting in the oblivion of time. The laughable conjecture built upon this is that these are creations in which nature has compelled raw matter into the order of geometry, an attitude characteristic of the mineral kingdom. The lens is positioned on a hole in the center of a surface reminiscent of the Dodona stone that the inhabitants called omphalos, as stated by Pausanias. The stone would relate the three domains from the Underworld to the Sky, and under particular conditions through the hole, one could observe the work of generation from chaos, with Eros inciting disorderly forms not yet separated from the law of the gods. Of Chaos, it is said, the sole remnant is an image, a simulacrum of the generative act trapped in the lattice of crystal geometries. A.M. von Eisenschmied, “Germanic Antiquities”. This text served as inspiration for the creation of “The Thin Layers of Chaos.” The work consists of ten pieces in metal boxes with mineral or vegetable surfaces embedded in resin and internal images with lenses for observation.

MATERIALS
Mineral or vegetable artifacts, resin, glass lenses, silver gelatin on paper, lamps.