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TRANS/FIGURAZIONI

a cura di Enrico De Pascale
06 -23 Febbraio 2014
Ex Oratorio di San Lupo
Via San Tomaso 7, Bergamo
Inaugurazione giovedì 06 febbraio 2014, ore 17.30
Dal 6 febbraio 2014 presso lo spazio espositivo dell’Ex-Oratorio di San Lupo, il collettivo bergamasco Ferrario Frères presenta TRANS/FIGURAZIONI a cura di Enrico De Pascale.

Curated by Enrico De Pascale
February 06-23, 2014
Ex Oratorio di San Lupo
Via San Tomaso 7, Bergamo
Opening on Thursday, February 06, 2014, at 5:30 pm
From February 6, 2014, at the exhibition space of the Ex-Oratorio di San Lupo, the Bergamo collective Ferrario Frères presents TRANS/FIGURATIONS curated by Enrico De Pascale.

La mostra, che chiude l’indagine sull’ambiente artistico bergamasco condotta negli ultimi due anni da Ferrario Frères, consta di due opere del ciclo ATELIER e dell’installazione-video TRANS/FIGURAZIONI realizzata per l’occasione.

Il ciclo ATELIER si compone di tre opere, due delle quali (L’atelier dell’artista 1 e 2) verranno esposte nel suggestivo spazio dell’ex-Oratorio di San Lupo mentre la terza –Il funerale dell’artista- sarà visibile all’interno della mostra Modernità della Memoria allestita presso la GAMeC di Bergamo a cura di Giacinto di Pietrantonio (7 febbraio-4 maggio 2014 · inaugurazione giovedi 6 febbraio 2014 ore 18.30).

Il trittico è stato concepito e realizzato da Ferrario Frères in occasione di ArtDate 2013, l’evento cittadino dedicato all’arte contemporanea promosso dall’associazione culturale THE BLANK, durante il quale fu chiesto agli artisti di aprire al pubblico il proprio studio.

Traendo spunto dalla celebre, monumentale tela L’Atelier del pittore (1855, Parigi, Musée d’Orsay) di Gustave Courbet, Ferrario Frères reinterpretano la condizione dell’artista di oggi inteso come protagonista e testimone consapevole del proprio tempo. Le due opere esposte a San Lupo mettono infatti in scena un immaginifico atelier affacciato sullo skyline di Bergamo alta, affollato di figure emblematiche del milieu artistico bergamasco: critici, curatori, collezionisti, direttori di museo, operatori culturali. Sono i ritratti “reali” di coloro che il gruppo ha incontrato lungo il proprio percorso, i principali attori dell’ambiente artistico e culturale cittadino chiamati a interpretare se stessi, scatto dopo scatto, e successivamente ricomposti in un unico, grandioso ritratto di gruppo. Al centro della scena è sempre Ferdinando Ferrario, tra i fondatori del collettivo, nel ruolo di interprete e mediatore di questa teatrale e simbolica rilettura della realtà e della storia dell’arte.

Alle due opere del ciclo Atelier allestite nell’ex-Oratorio di San Lupo, si affianca TRANS/FIGURAZIONI, un’installazione-video che documenta una performance recentemente effettuata nel medesimo luogo da Ferrario Frères: una spettacolare messa in scena con cui si è materializzata la lenta, faticosa, inarrestabile ascensione dell’artista. Dopo aver costruito la rete di relazioni sociali della vita ordinaria e del sistema dell’arte (di cui l’Atelier è testimonianza non priva di ironia), l’artista – la cui dipartita è celebrata in GAMeC nella terza opera del ciclo, ispirata al
Funerale a Ornans (1849, Parigi, Musée d’Orsay) del medesimo Courbet- può finalmente staccarsi dal prosaico mondo delle necessità ed elevarsi a quello etereo della sua imperitura Gloria.

The exhibition, which concludes the investigation into the artistic environment of Bergamo conducted over the past two years by Ferrario Frères, consists of two works from the ATELIER series and the video installation TRANS/FIGURATIONS created for the occasion.

The ATELIER series comprises three works, two of which (The Artist’s Studio 1 and 2) will be displayed in the evocative space of the former Oratory of San Lupo, while the third – The Artist’s Funeral – will be visible within the exhibition “Modernity of Memory” set up at the GAMeC in Bergamo, curated by Giacinto di Pietrantonio (February 7-May 4, 2014 · opening on Thursday, February 6, 2014, at 6:30 pm).

The triptych was conceived and realized by Ferrario Frères during ArtDate 2013, the city event dedicated to contemporary art promoted by the cultural association THE BLANK, during which artists were asked to open their studios to the public.

Taking inspiration from Gustave Courbet’s famous monumental canvas “The Painter’s Studio” (1855, Paris, Musée d’Orsay), Ferrario Frères reinterpret the condition of today’s artist as protagonist and conscious witness of their own time. The two works exhibited at San Lupo stage an imaginative studio overlooking the skyline of upper Bergamo, crowded with emblematic figures of the Bergamo artistic milieu: critics, curators, collectors, museum directors, cultural operators. They are the “real” portraits of those whom the group has encountered along its path, the main actors of the city’s artistic and cultural environment called upon to interpret themselves, snapshot after snapshot, and subsequently recomposed into a single, grandiose group portrait. At the center of the scene is always Ferdinando Ferrario, one of the founders of the collective, in the role of interpreter and mediator of this theatrical and symbolic reinterpretation of reality and art history.

Alongside the two works from the ATELIER series set up in the former Oratory of San Lupo, there is TRANS/FIGURATIONS, a video installation documenting a performance recently carried out in the same location by Ferrario Frères: a spectacular staging that materializes the slow, laborious, unstoppable ascent of the artist. After building the network of social relations of ordinary life and the art system (of which the Atelier is a testimony not devoid of irony), the artist – whose departure is celebrated in GAMeC in the third work of the cycle, inspired by Courbet’s “Funeral at Ornans” (1849, Paris, Musée d’Orsay) – can finally detach from the prosaic world of necessities and rise to the ethereal realm of their imperishable Glory.